Il sepolcreto sannitico di Gildone
Descrizione
Il piccolo nucleo di sepolture (23 tombe) è ubicato in località
Morgia della Chiusa ai limiti di un piccolo pianoro che a nord/nord-est
degrada verso la vallata di Gildone. Le tombe occupano un'area stretta
ed allungata e si presentano in tre raggruppamenti che possono far pensare
non a momenti successivi di deposizione ma a nuclei intenzionali (familiari,
ad esempio). Le tombe sono tutte a fossa, senza copertura (ma un segnacolo
esterno doveva esserci, dal momento che non vi sono casi di sovrapposizioni),
riempite di terra e pietre; un caso certo ed uno dubbio avevano copertura
"a cappuccina", cioè con tegole disposte in modo da formare
un tetto a due spioventi. Lo scheletro è disteso supino talora
con testa reclinata. Nel rituale funerario non vi sono variazioni di rilievo:
la maggior parte delle tombe presenta uno o due vasi deposti ai piedi,
in quelle di bambini (due casi) è chiaro il rito della frantumazione
rituale dei vasi, in un caso (quello della tomba a cappuccina) il vaso
(diverso dagli altri, trattandosi non di coppe o bacini ma di un vasetto
per profumi) è posto sotto la testa; in due casi si osservano tracce
di legno, che lasciano presupporre l'uso di tavole per il piano di deposizione
o per protezione superiore del corpo. Le tombe maschili sono caratterizzate
da un piccolo coltellino posizionato sulla spalla, da rasoi, da piccole
asce, in tre casi da cinturoni di bronzo e in tre casi da punte di giavellotto.
Le tombe femminili hanno le fibule (i fermagli per i vestiti) sia di bronzo
che di ferro, talora con decorazione a filigrana; un solo individuo (la
defunta della tomba a cappuccina), ha due anellini di ronzo, uno per mano.
Sul limite sud-est del sepolcreto c'era un piccolo edificio costruito
quando l'uso del sito a tombe era agli inizi; esso era probabilmente destinato
ai riti connessi con la sepoltura ed a quelli praticati nelle ricorrenze
dei defunti.
Le tombe occupano uno spazio cronologico tra la fine del V e gli inizi
del III secolo a.C.
Le analisi antropologiche permettono di definire anche l'età dei
defunti e gli stress nutrizionali e da attività lavorativa. A Gildone
si registra un'alta mortalità nel periodo giovanile soprattutto
tra i maschi; nelle classi adulte fino a 50 anni prevale la mortalità
femminile con una presenza molto bassa di donne dopo i 50 anni. L'età
media degli adulti è di circa 40 anni, 36 per le donne; gli infanti
rappresentano una percentuale molto bassa (il 13%). La presenza di patologie
dentali è molto alta specie nelle donne, indicata dagli studiosi
come una conseguenza di malnutrizione, con un forte consumo di carboidrati
e basso uso di carne, condizione tipica di comunità dedite all'agricoltura.
Nel campo delle lesioni da attività lavorative le articolazioni
più colpite sono quelle dell'anca, della spalla e del gomito; gli
studiosi associano l'artrite al gomito delle donne alla macina dei semi.
Tali lesioni sono presenti sia negli uomini che nelle donne, dediti in
generale ad attività dure e pesanti, svolte già in età
giovanile.
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